Fisioterapia
La riabilitazione pre-operatoria viene effettuata prima di qualsiasi intervento chirurgico “programmato” a carico dell’apparato locomotore ed ha lo scopo di preparare il paziente a livello articolare, muscolare e propriocettivo (percezione del proprio corpo). Questo permetterà , nella fase successiva all’operazione, un recupero funzionale più rapido.
La riabilitazione post-operatoria è l’insieme di tutte quelle tecniche fisioterapiche necessarie per creare un percorso di recupero funzionale a seguito di un evento traumatico trattato con o senza intervento chirurgico. I trattamenti saranno quindi rivolti in successione all’istruzione per l’utilizzo di eventuali tutori o supporti
E’ un importante e rivoluzionario metodo riabilitativo che nasce da studi, ricerche biomeccaniche e neurofisiologiche del Professor Philippe E. Souchard, docente di fama internazionale che ha creato ed elaborato la Rieducazione Posturale Globale, fondando l’Universitè Internationale Permanente de Therapie Manuelle (Uiptm) con sede a Saint Mont, in Francia, centro di diffusione del metodo nel mondo.
La metodica viene insegnata e praticata in più di dodici paesi del mondo. La Rieducazione Posturale Globale, più frequentemente designata dalle sue iniziali R.P.G., nasce dal libro “Le Champ Clos” (Il Campo chiuso), pubblicato dal Professor Ph. E. Souchard nel 1981. L’R.p.g. ha come obiettivo finale il ripristino globale dell’equilibrio statico e dinamico del corpo, compromesso per l’intervento di spontanei meccanismi di difesa contro aggressioni esterne.
Il trattamento è qualitativo, basato su posture di stiramento progressivo attivo dei muscoli antigravitari (statici e di natura fibrosa), interamente gestite dal terapeuta con la partecipazione attiva del paziente.
E’ rivolta:
– A persone affette da dolori alla colonna vertebrale o comunque all’apparato muscolo scheletrico non in fase acuta;
– A coloro che vogliano migliorare l’elasticità e la mobilità articolare;
– Agli adolescenti che presentano vizi posturali.
La rieducazione motoria, quale terapia del movimento, mira a ristabilire la normale funzionalità muscolare, miofasciale, articolare e di coordinazione del movimento di uno o più arti e, di conseguenza, di tutto il corpo. Viene effettuata, in genere, inizialmente in maniera passiva e poi attiva. E’ indispensabile in caso di interventi chirurgici a carattere ortopedico, sia come preparazione ad esso che, in seguito, come riabilitazione. Essa risulta inoltre determinante nel trattamento delle patologie a carattere neuro-motorio.
Oltre che per scopi terapeutici, la rieducazione motoria sta giustamente assumendo un ruolo sempre più importante in campo preventivo e sportivo. Ricordiamo che lo stile di vita attuale (sedentarietà, stress, habitat e superfici artificiali) porta a una perdita di coscienza del proprio corpo (dispercezione corporea) con conseguente perdita di abilità motorie, alterazioni posturali e quindi, in ultima analisi, in base alla psiconeuroendocrinoimmunologia, di salute fisico-psichica.
Per mobilizzazione articolare si intende la variazione dell’angolo di movimento a carico di una articolazione, a partire da una posizione iniziale e secondo gli assi ed i piani su cui tale movimento può essere eseguito.
Essa può essere di diversi tipi: si parla di mobilizzazione attiva quando la variazione dell’angolo di movimento è causato dall’attività contrattile dei muscoli scheletrici, i quali si inseriscono sui capi ossei che compongono l’articolazione; la mobilizzazione attiva-assistita è una mobilizzazione attiva che avviene in associazione al controllo manuale da parte del fisioterapista; la mobilizzazione passiva si determina grazie all’applicazione dall’esterno di una forza che determina una variazione dell’angolo articolare, tale forza può essere applicata dal fisioterapista, mediante opportune prese articolari, da un apparato meccanico provvisto di leve mobili o semplicemente dal peso esercitato dalla forza di gravità, come avviene nello squat.
Le mobilizzazioni articolari hanno l’obiettivo primario di ripristinare una corretta ampiezza dei movimenti articolari risolvendo stati di contrazione muscolare e aderenze. L’obiettivo della metodica è conservare libero il movimento articolare fisiologico nei diversi piani dello spazio, prevenendo la formazione di aderenze e di retrazioni, per riportare verso la normalità, la mobilità articolare patologicamente limitata.
Kinesiterapia significa terapia del movimento ed è un trattamento che viene fatto a seguito di immobilizzazioni prolungate (ingessature e applicazione di tutori), di interventi chirurgici, di traumi, per i quali larticolazione ha difficoltà a svolgere i normali movimenti e le naturali capacità fisiologiche risultano limitate, anche a livello muscolare.
La kinesiterapia è efficace anche nei casi di malattie delle articolazioni, in quanto permette una normale attività delle articolazioni e dei legamenti, che altrimenti andrebbero lentamente a bloccarsi.
Inoltre apporta benefici all’apparato respiratorio, alla circolazione sanguigna ed al metabolismo, contribuendo alla prevenzione di patologie più gravi ed a migliorare quelle già esistenti.
La terapia manuale è un sistema internazionalmente riconosciuto di prevenzione, valutazione e trattamento di disturbi che interessano l’apparato muscoloscheletrico attraverso l’uso delle mani; in questo ambito rientrano l’osteopatia, la terapia miofasciale, la tape therapy etc. Rappresenta uno strumento indispensabile per il terapista a cui permette una valutazione funzionale globale del soggetto che mette in correlazione la disfunzione del sistema locomotore e i sintomi del paziente. Essa non è in competizione con la diagnosi del medico, ma la completa. Il trattamento nella terapia manuale persegue principalmente questi obiettivi: trattamento dei sintomi; mobilizzazione dell’ipomobilità; mantenimento della mobilità; stabilizzazione dell‘ipermobilità con esercizio mirato da compiere a domicilio; influenzare il cambiamento tissutale fasciale avvalendosi di informazione verbale, informazione terapeutica continuativa (Tape therapy posturale) e istruzione di auto-esercizi terapeutici, per l’esecuzione di un trattamento sempre più mirato delle cause disfunzionali (tessuti ossei, capsulari, legamentosi, tendinei, muscolari e fasciali) alla base del dolore.
La Propriocezione (da “proprius” = “appartenente a se stesso”) è determinata dal flusso di segnali che origina dai propriocettori e raggiunge il midollo spinale per dare origine ai riflessi muscolari; essa svolge un ruolo determinante nel controllo neuromuscolare finalizzato al mantenimento della postura corretta e all’esecuzione dei movimenti di precisione.
I recettori sensoriali per la Propriocezione (situati a livello cutaneo, muscolare, tendineo e legamentoso) forniscono informazioni al Sistema Nervoso Centrale circa la posizione e l’equilibrio del corpo tramite un meccanismo di Feed-Back neuromuscolare che si interrompe in presenza di lesioni o anormalità. In presenza di un trauma vi è quindi sempre un’alterazione dei meccanismi propriocettivi che porta ad un difetto di “lettura” dello spazio circostante; di conseguenza il ridotto intervento del sistema propriocettivo riduce l’efficienza del controllo posturale della persona, privilegiando il Sistema Vestibolare, responsabile di una coordinazione grezza.
La Riabilitazione Propriocettiva è dunque una tecnica rieducativa fondata sui processi di Apprendimento, Ricezione Neuromotoria, Controllo Posturale e Chinesiologico, avente come obiettivo la costruzione di un nuovo Schema Corporeo.
La massoterapia è una tecnica riabilitativa e preventiva che si fonda essenzialmente sull’applicazione di massaggi. Con questo termine si include infatti l’insieme di cure realizzato tramite massaggi a varie parti del corpo.
Essendo una delle terapie più antiche e diffuse, ha una larga applicazione nella cura dei traumi e delle malattie. Viene utilizzata per ridurre la fatica, incrementare la capacità di recupero degli atleti e per rilassare i muscoli (specie per chi soffre di stress e tensione muscolare). Determina uno stato di rilassamento generale a livello psicofisico.
La massoterapia produce un sensibile miglioramento della vascolarizzazione, aumenta l’elasticità della pelle e dei muscoli, determina un effetto rilassante e riesce ad alleviare il dolore con un effetto sedativo. Non solo migliora la circolazione linfatica ma scoglie le contratture muscolari.
Questo metodo ha come scopo terapeutico quello di migliorare la circolazione linfatica e garantire la rigenerazione ed il ricambio dei liquidi corporei.
La circolazione linfatica è formata da una fitta rete di vasi linfatici presenti in ogni parte del nostro organismo, che esplicano la funzione di far circolare la linfa (liquidi corporei) .
Una circolazione adeguata crea nutrizione, ossigenazione e difesa ai tessuti corporei, mentre difetti della circolazione creano un terreno favorevole per molte patologie che si riscontrano in seguito ad interventi chirurgici ed estetici.
Il metodo del linfodrenaggio trova le sue applicazioni in campo riabilitativo ed estetico per i suoi molteplici effetti terapeutici.
Il più importante effetto è quello antiedemigeno (drenante), ossia riduzione dell’edema o gonfiore provocato da stasi linfatica dopo intervento di chirurgia sui linfonodi (mastectomia); chirurgia plastica ed estetica; edemi post traumatici del viso, delle mani e delle articolazioni (fratture).
Un effetto terapeutico eccellente è quello cicatrizzante, favorendo un aumento dei processi cicatriziali nei casi di piaghe da decubito, ulcerazioni varicose, ferite da diabete, ustioni, eczemi e cheloidi cicatriziali.
Il metodo trova il suo riscontro in campo dermatologico per la capacità di migliorare la respirazione cutanea, rendendo la pelle più tonica, compatta con un effetto rigenerante.
In campo immunologico è indicato nei casi in cui è richiesta una migliore immunità locale (acne, ferite chirurgiche o accidentali) e colonizzazione batterica delle prime vie aeree (sinusiti, faringiti, tonsilliti in età pediatrica) per il suo effetto di stimolazione delle difese immunitarie.
Per la sua efficacia nel miglioramento del microcircolo si ottengono ottimi risultati nel trattamento estetico della cellulite.
Può avere indicazioni abbinato a sedute di agopuntura per facilitare la microcircolazione, l’ossigenazione cutanea di tessuti muscolari con effetti antidolorifici e rilassanti.
Per il suo effetto antalgico si applica su contratture muscolari, strappi muscolari e dolori articolari (artrosi).
Il drenaggio linfatico ha un effetto sedativo e rilassante, se associato a tecniche di rilassamento per favorire il sonno in soggetti stressati che necessitano di riposo.
Come tecnica di massaggio ha molteplici vantaggi per la sua capacità di agire in profondità, creando globalità di azione e personalizzazione del trattamento, oltretutto richiede una manualità specifica che nessun apparecchio è in grado di sostituirlo.
Originariamente sviluppato in Giappone più di 25 anni fa dal Dr. Kenzo Kase, è una tecnica basata sul processo di guarigione naturale del proprio corpo. Il Kinesio Taping implica l’applicazione di un nastro adesivo elastico sopra e intorno ai muscoli per assistere e dare supporto o prevenire un’eccessiva contrazione. E’ una tecnica correttiva meccanica e sensoriale che favorisce una migliore circolazione sanguigna e linfatica nell’area da trattare. E’ ideale nella cura di muscoli, nervi e organi nelle situazioni post-traumatiche, in fisioterapia o semplicemente per migliorare il rendimento sportivo.
La tecnica ha quattro principali effetti fisiologici:
1. Corregge la funzione muscolare. Il Kinesio Taping è efficace nel ripristinare la giusta tensione muscolare: facilita o inibisce la contrazione muscolare (dipende dalla tecnica utilizzata)
2. Aumenta la circolazione del sangue/linfa. Il Kinesio Taping aiuta ad eliminare l’eccesso di edema e/o emorragia tra la pelle ed il muscolo
3. Riduce il dolore.
4. Assiste nella correzione di allineamento l’articolazione.
Il Kinesio Taping non è un bendaggio funzionale ma viene usato in molteplici aree della fisioterapia e riabilitazione, (ortopedica, neurologica, pediatria, sport, idroterapia etc…) come supporto ad altri metodi e tecniche riabilitative (migliorando effetti e risultati).
Terapie Fisiche
Nell’ambito della riabilitazione motoria e della fisioterapia, la tecarterapia rappresenta una soluzione che si avvale di una differenza di potenziale energetico e che viene adottata da molti fisioterapisti. Consiste sostanzialmente in un’attivazione energetica del corpo del soggetto. L’innovazione di questo approccio è data però da una sostanziale differenza: mentre in altre terapie l’energia viene trasferita al paziente dall’esterno, durante la tecarterapia viene stimolata energia direttamente dall’interno del tessuto muscolare. Di solito non si tratta mai di una sola seduta ma di un percorso da iniziare col terapeuta, spesso associato al suggerimento di esecuzione di alcuni esercizi di isometrica e di allunamento muscolare.
Il fine ultimo è quello di attivare i processi antinfiammatori e riparativi naturali di cui il nostro corpo predispone. Ciò permette di ridurre considerevolmente la soglia del dolore nel soggetto, oltre ad accelerare i tempi di recupero della fase riabilitativa.
Vengono interessate delle cariche elettriche che sono presenti sotto forma di ioni, all’interno dei tessuti. La stimolazione che se ne ricava lavora a livello cellulare, riattivando la circolazione sanguigna e innalzando considerevolmente il livello di temperatura corporeo.
I meccanismi fisiologici di recupero vengono così immediatamente innescati. Il flusso positivo di energia originato aiuta a riparare le lesioni o pulisce dai problemi legati alle infiammazioni o ai versamenti che possono essere successivi a un trauma o a consuetudini posturali sbagliate. La tecar esiste in Spagna sin dal 1995 e in Italia nel 1998.
La terapia con gli ultrasuoni a freddo (anche detta crioultrasuonoterapia), è una nuova terapia, di grande efficacia per il trattamento degli stati infiammatori e dolorosi.
All’azione antiinfiammatoria degli ultrasuoni, infatti, si associa l’azione analgesica, antiedemigena e antidolorifica della crioterapia (terapia del freddo).
L’azione antiinfiammatoria, antidolorifica e antiedemigena si esplica grazie a vari fattori:
il fattore meccanico, rappresentato dalla “messa in vibrazione” da parte degli ultrasuoni delle cellule del tessuto trattato, determinando così una sorta di “micromassaggio” in profondità;
il fattore termico: l’aumento della temperatura indotto dagli ultrasuoni favorisce la vascolarizzazione e la eliminazione delle molecole responsabili dell’infiammazione (metaboliti tossici); tuttavia l’aumento della temperatura si verifica solamente a livello superficiale, sottraendo così il sangue alla muscolatura e ottenendo in tal modo un’azione emostatica, (cioè di arresto della fuoriuscita di sangue), molto utile dopo i traumi; d’altro canto, l’azione del freddo (che provoca prima una vasocostrizione immediata e in seguito una vasodilatazione da “vasoparalisi”) è rappresentata essenzialmente da un effetto analgesico e decontratturante;
il fattore chimico: gli ultrasuoni accelerano la demolizione dei metaboliti tossici responsabili dell’infiammazione; inoltre applicando una pomata antiinfiammatoria gli ultrasuoni facilitano la sua penetrazione nei tessuti, (aumentandone quindi l’efficacia), con una tecnica detta sonoforesi.
L’emissione di ultrasuoni dalla testina potrà essere continua o intermittente; parimenti, l’operatore userà il manipolo con moto circolare o lo terrà fermo.
L’elettrostimolazione muscolare, includendo anche le tecniche di stimolazione transcutanea – TENS – è da tempo usata in fisioterapia come coadiuvante in molte patologie. Anche se in questa sezione ci riferiremo specialmente a tecniche di elettroterapia che si possono applicare con un elettrostimolatore, parleremo anche di altre terapie fisiche che sono efficaci nella riabilitazione da patologie ossee, muscolari, tendinee e dei legamenti.
In riabilitazione si usa l’elettrostimolazione muscolare per il trattamento di molteplici patologie dei tessuti appena menzionati. Tra i benefici dovuti all’uso dell’ENM in riabilitazione spiccano: aumento del trofismo della zona trattata, diminuzione dei processi infiammatori, migliore ossigenazione dei tessuti e riduzione delle aderenze. Tutti questi benefici si possono ottenere in modo semplice e praticamente senza alcun rischio per il paziente.
L’elettroterapia consiste nell’applicazione locale di impulsi elettrici alternati (elettrostimolazione) o continui (ionoforesi) al fine di ottenere rispettivamente un effetto terapeutico.L’elettroterapia può sfruttare la corrente continua o la corrente alternata.
I trattamenti elettroterapici in corrente continua prendono il nome di galvanizzazione e ionoforesi(applicazione di correnti continue di pochi mA/cm2 al fine di veicolare dei farmaci per via cutanea), mentre i trattamenti elettroterapici in corrente alternata si suddividono in:
corrente alternata a bassa frequenza: utilizzo di correnti diadinamiche, elettrolipolisi e TENS;
corrente alternata a media frequenza: utilizzo di correnti interferenziali, medie frequenze modulate, correnti di Traebert e treni d’impulsi;
corrente alternata ad alta frequenza: correnti rettangolari, correnti triangolari, corrente faradica e correnti di Kotz.
B.F.R. (Blood Flow Restriction ) con dispositivo ???-??, utilizzato per:
Prevenzione Pre Operatoria: Ottimizza la forza muscolare
Post Operatorio: Minimizza l’atrofia muscolare
Riabilitazione: Accelera l’autonomia muscolare e il benessere
Aumento Capacità Atletiche: Accelera e ottimizza l’attività fisica
Recupero: Risposta ormonale per la guarigione di muscoli e ossa
Nessun elemento trovato